LOGO DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE LONGALAGO

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La Tappa 1 - 23 Giugno 2007: VERBANIA SUNA-FERIOLO km. 5,40

La tappa di sabato 23 giugno è una delle più lunghe affrontate dai nuotatori della LONGALAGO, è la prima di quest’anno, nessuno è ancora allenato, ma per fortuna inizia con un’alba splendida, aria tersa e niente vento che danno a sperare in condizioni di lago perfette.
In questa prima tappa l’assistenza, oltre che dai nostri amici della Polizia di Stato, è costituita da due gommoni, una lancia a remi con gli entusiasti vogatori che erano scesi a remi con noi fino a Milano e da un kajak con un divertente equipaggio: una nostra amica istruttrice di nuoto (un po’ soprappeso) con il suo cucciolo di doberman!
L’appuntamento è al porticciolo di Verbania Suna e i nostri sportivi arrivano alla spicciolata un po’ emozionati nel ricominciare dopo un anno l’avventura a nuoto: il paese di Feriolo si staglia all’orizzonte, lontanissimo, e sembra impossibile riuscire ad arrivare fino là a nuoto.

Ci prepariamo e partiamo; siamo in 9 e 2 di noi, due graziose signore, partecipano senza muta e anche se l’acqua è a temperatura ormai ragionevole, intorno ai 21°, è comunque una scelta coraggiosa stare in acqua 3 ore e più senza protezione, solo con un po’ di grasso spalmato sulla pelle alla partenza.
Il percorso da Suna fino all’edificio che ospitava la vecchia Osteria San Carlo all’inizio del canneto non ha molta storia; l’acqua è piuttosto torbida per i numerosi temporali dei giorni passati ed è difficile scorgere qualche pesce significativo sul fondale che sprofonda lentamente, abbastanza monotono, cosparso di ciottoli e praticamente privo di vegetazione subacquea fino alla fine dei Tre Ponti, dove affiorano formazioni di roccia di scisto e un po’ di vegetazione spontanea riesce ad arrivare fino all’acqua.
I pesci si lasciano desiderare e a parte qualche bel cavedano e un persico trota alla partenza nel porticciolo di Suna, incontriamo solo gardon e qualche alborellina.
Infine si arriva al canneto di Fondotoce e qualcuno si diverte ad avvicinarsi al fitto intrico di canne che spuntano dal fondo sabbioso; non sappiamo per la verità se siamo autorizzati a nuotare vicino al canneto o se dovremmo tenerci lontani alla distanza della fila di boe gialle che segnalano la riserva naturale; alla fine del canneto una spiaggia piena di bagnanti di un camping ci riporta per un attimo in un mondo variopinto e popolato.
In un attimo arriviamo alla foce del Toce e lì c’è l’unico momento di tensione perché l’acqua del fiume è del color del ghiaccio e ha formato interi isolotti di detriti galleggianti, sui quali si posano i gabbiani in cerca di pesce, mentre la temperatura scende di colpo probabilmente attorno ai 7°.
È un momento di difficoltà da superare con decisione reagendo per uscire il più in fretta possibile dalla corrente gelida e rientrare nelle acque più calde del lago, soprattutto per le nostre due compagne che nuotano senza muta e delle quali una avrà percorso alla fine tutti e sei i chilometri nuotando con invidiabile determinazione a rana!
Dalla foce del Toce fino a Feriolo l’acqua è sempre più sporca per i temporali degli ultimi giorni e la superficie è letteralmente coperta in vaste zone dai detriti galleggianti lasciati dalla buzza, come viene chiamata tradizionalmente la piena del fiume.
Nuotando si picchia contro qualche tronco, e si fa fatica a tenere la direzione nell’acqua sempre più torbida; il paese di Feriolo è ancora lontano e il campanile, ideale meta, s’ingrandisce lentissimamente, forse anche perché la stanchezza comincia a farsi sentire.
L’ultimo tratto a nuoto viene percorso fra le barche ancorate davanti ai campeggi e infine sbarchiamo stanchi al paese di Feriolo, alla nuova spiaggetta realizzata nell’angolo dove il paese s’incontra con la montagna.

Una graziosa signora, assessore del Comune di Baveno, ci accoglie gentilmente con un delizioso rinfresco e fatichiamo un poco ad aspettare l’arrivo della nostra sportiva che nuota a rana, ma alla fine l’educazione prevale e fino al suo arrivo nessuno tocca le pizzette e le patatine!
Siamo tutti contenti, abbiamo superato una distanza significativa che ci conforta per le future tappe, quest’avventura ripresa dopo un anno si riconferma divertente e piena di soddisfazioni e così ci salutiamo dandoci appuntamento per la mattina dopo.

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