LOGO DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE LONGALAGO

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La Tappa 6 - 1 luglio 2006: CANNOBIO-CONFINE DI STATO km.4,75

La VI tappa ha visto la partecipazione di 10 sportivi e si è svolta ancora con assoluta regolarità grazie al tempo buono, al sole e alla mancanza di onde e corrente che hanno continuato ad assistere lo svolgimento della nostra passeggiata a nuoto.
La Guardia di Finanza ci ha dato l’assistenza con un gommone di stanza a Cannobio; i sub di Cannobio con un gommone e la barca a vela di Marco Bruno, partecipante alla tappa, hanno completato la scorta.
Da Cannobio abbiamo continuato ad incontrare formazioni di piante acquatiche del tipo miriophillum spicatum, in misura significativa lungo tutta la costa formata dal cono di deiezione del Torrente Cannobino, sassosa nella parte costiera e poi sabbiosa oltre i m.5 di profondità.
Lungo questa prima tratta sono continuati gli incontri con grossi cavedani e numerosi persici; è stata avvistata anche una grossa tinca maschio (il sesso è facilmente distinguibile perchè le femmine in questa stagione di frega hanno la bocca orlata di arancione vivo come un rossetto!) e un luccio ragguardevole appoggiato sul fondo di sabbia e per nulla infastidito.
E’ interessante notare come i grossi pesci, non minacciati da pescatori subacquei, si lasciano avvicinare fino quasi a toccarli e solo allora si allontanano con un guizzo sdegnato; enormi cavedani ci vengono incontro come se fossero curiosi di noi e in acqua fonda ci sfilano di fianco a meno di 1 metro di distanza e talvolta ci spaventiamo quando ne percepiamo l’ombra scura con la coda dell’occhio (perchè ci sono cavedani chiari e cavedani scurissimi?).
Dopo le spiagge di Cannobio incontriamo molto meno pesci, solo qualche branco di agoni, ma non numerosi e ciò corrisponde alla situazione generale del lago dove quest’anno i branchi sterminati di agoni non si sono visti.
Incontriamo pochissimi addensamenti di alghe cianobatteri e però incontriamo correnti fredde e calde con una frequenza maggiore delle altre tappe forse perchè le coste sono più ripide e ci sono forse più sorgenti subacquee.

La costa dopo le spiagge di Cannobio sprofonda velocemente con formazioni rocciose anche contorte e di forme particolarmente interessanti.
La squadra di nuotatori si divide: c’è chi taglia attraverso il golfo con la strada diretta e chi orla tutte le baiette sul filo del bagnasciuga.
Alla fine ci ritroviamo tutti al confine all’imbarcadero della Guardia di Finanza per una foto di gruppo colorata e felice con i nuotatori e i militari della Finanza.
Là veniamo accolti anche dal gentilissimo Prof. Valerio Sala, botanico svizzero già direttore delle Isole di Brissago, che a sorpresa ci omaggia della copia di una relazione su una sua ricerca condotta sul reimpianto della pianta acquatica litorella uniflora alle Isole di Brissago, in perfetta sintonia con gli obiettivi della nostra spedizione.
Per adesso la prima parte della passeggiata a nuoto è finita!
Le tappe di Brissago, Ascona e Locarno infatti devono essere posticipate a settembre, in attesa di ottenere un supporto più deciso e convinto da parte dei nostri amici e sportivi svizzeri, che forse quando siamo partiti da Pallanza non erano sicuri che saremmo riusciti a portare a termine il nostro piccolo sogno.


Anche stavolta tornando a casa a Pallanza ci diciamo tutti orgogliosi che il tratto che abbiamo percorso a nuoto dal municipio di Pallanza è veramente lungo! Abbiamo nuotato per 30 chilometri teorici, ma in realtà ben di più.
Però se negli anni prossimi vogliamo completare il periplo del nostro grande lago di strada ne abbiamo ancora da nuotare e da raccontare.
Intanto abbiamo già preso i contatti con il sindaco di Cannero, Sig.ra Maria Pia Bottacchi, per riesplorare il pianoro costellato di grandi piante acquatiche individuato la settimana scorsa e verificare la possibilità di organizzare un piccolo giardino subacqueo da visitare con una barca con il fondo di vetro o con la maschera e il boccaglio: sarebbe magnifico!

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