LOGO DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE LONGALAGO

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LONGALAGO 2006: IL PROGETTO

Non era un progetto.
Era un atto d’amore verso il nostro lago.
Poi è cresciuto ed è diventata un’idea, poi un logo, e poi l’origine di molta preoccupazione dei nostri amici e delle nostre mogli.
Ma abbiamo tenuto duro, abbiamo costruito intorno all’idea dei numeri, delle ipotesi, delle relazioni e alla fine è nata la LONGALAGO.
Nelle pagine seguenti vi raccontiamo la storia di giorni pieni di soddisfazione, l’incontro di nuovi amici e il lungo abbraccio con il nostro lago.
Quando eravamo piccoli i porticcioli e le darsene si riempivano di alghe e in mezzo alle alghe brulicavano i pesci. Adesso non ci sono più alghe e speriamo che i pesci ci siano, ma dove?
E così siamo andati a cercare le alghe verso Nord, perché ne avevo viste a Oggebbio sotto la villa D’Azeglio, e qualcuno ci aveva detto che ci sono dopo Locarno, forse anche sulla costa lombarda.....
Ed è venuta l’idea di andarci a nuoto con la maschera, anche perché all’Idrobiologico di Pallanza, i ricercatori Galante, Bertoni e Callieri ci avevano confermato che era un’idea interessante, e così Roberto Troubetzkoy e io ci siamo confermati in questo bizzarro progetto malgrado i dubbi delle mogli e degli amici seri!
Tutto successe in una gelida sera dell’inizio del 2004 quando a casa Troubetzkoy a Ghiffa mi venne in mente di chiedergli una carta geografica del Lago e gli proposi a bruciapelo:
"Allora andiamo a nuoto a esplorare le alghe da qui a qui, da Sesto Calende alla Svizzera?".
Lui ci pensò solo un attimo e mi rispose:
"Facciamo metà, da Pallanza alla Svizzera".
La trattativa finì qui e il progetto fu deciso nel silenzio attonito delle nostre mogli che credevano di non aver capito bene e invece sì, avevamo deciso!
In pochi giorni abbiamo poi steso un programma teorico che prevedeva appunto l’indagine sullo stato della vegetazione subacquea e da lì è partita un’avventura che nel 2006 ci ha fatto percorrere a nuoto un quarto del Lago Maggiore, nel 2007 un altro quarto e che probabilmente ci vedrà completare nei successivi due anni tutto il giro completo.
A rileggere oggi i capitoli che seguono spiace di non avere avuto con noi attrezzature fotografiche e non potere documentare con nostre foto i paesaggi subacquei, i pesci e le alghe che incontravamo, ma non ce la siamo sentita di gravarci di ulteriori pesi, preoccupati come già eravamo delle distanze da affrontare.
Così ho attinto all’archivio di immagini scattate da Francesca Morisetti, una sportivissima signora che abita a Oggebbio in riva al lago, subacquea sfegatata, che ha partecipato con noi a diverse tappe della LONGALAGO e della VIACOLMARMO! Per arricchire i resoconti di tappa che talvolta sono un po’ scarni, specie i primi, perchè li stendevamo di notte, reduci assiderati da una nuotata in cui la preoccupazione aveva grandemente predominato sulla curiosità del turista subacqueo.
Certo è un peccato che molte sensazioni rimangano solo nella memoria nostra e degli amici che ci hanno accompagnato, ma più di quello che abbiamo fatto non saremmo riusciti a fare.

1 commento:

Giuse_nibbio ha detto...

Ti ringrazio moltissimo del libro che mi hai regalato e che sto leggendo con molto interesse; l'unico dispiacere è quello di non avere partecipato alla manifestazione.
Sappiami dire come è andato o se deve essere ancora fatta la festa della ricorrenza del centenario della Canottieri di Intra.
Un saluto ed un abbraccio da Giuseppe Colombo